Insalata tiepida di farro, rucola, carote e succo di melograno

16 gennaio 2020

Finite le feste, le lucine sono ormai spente, qualcuno ostinatamente o sbadatamente lascia ancora le decorazioni appese, rimane il calore dei ricordi delle piacevoli giornate appena trascorse e il peso delle calorie accumulate mangiando senza rimorsi.

Gennaio sembra messo apposta dopo Dicembre, è un mese un po’ sbiadito, una terra di nessuno pronta ad essere riempita di cose nuove e buoni propositi.

E qui abbiamo pronta una nuova ricetta con il farro, contro il rimorso di aver mangiato troppo che lo specchio spietatamente alimenta e contro gli attacchi di fame, che i rimorsi ci fanno venire.

Insalata tiepida di farro, rucola, carote e succo di melograno

Ingredientii per una persona:

Sciacquare il nostro farro e farlo bollire per circa mezz`ora in acqua profumata con carota, cipolla, sedano e una foglia di alloro.

Eliminare carota, cipolla, sedano (che metteremo da parte e useremo per fare una purea leggera da mangiare in un`altra occasione) e alloro, scolare il farro e lasciarlo intiepidire. Nel frattempo pelare le carote e con un pelapatate ricavarne delle strisce lunghe e sottili. Lavare e asciugare la rucola. Tagliare la melagrana a metà, come fosse un`arancia, mettere da parte alcuni chicchi per la decorazione del piatto e spremerla con uno spremiagrumi. Emulsionare il succo con uno po’ di olio d`oliva Podere1959 BIO. Mescolare tutto come insalata, condite con l`emulsione e sale e pepe a piacere e mangiatene senza rimorsi, il farro aiuta l`intestino a regolarizzarsi, così come le carote e la rucola; il succo di melograno darà un leggero tocco acidulo e mediorientale che contribuirà a farci portare dalla fantasia in luoghi mitici e lontani.

L`ispirazione per questa insalata l`ho presa da una ricetta di Yotam Ottolenghi, che ho ritrovato rivisitata in molti blog di cucina. Il suo libro “Jerusalem” l`ho regalato alla mia amica Rita, con cui sono stata anni fa proprio a Gerusalemme, in uno splendido viaggio e che ama moltissimo il medioriente e la cultura mediterranea, i viaggi-avventura e le sperimentazioni culinarie.

Tempo fa ho anche letto un´intervista ad Ottolenghi, in cui parlava di sé, delle sue origini (mamma tedesca, papà italiano, nato e vissuto in Israele, ha scelto Londra per vivere, dove ha diversi ristoranti e guarda verso il futuro). Nell`intervista diceva che il padre non apprezza molto la sua cucina, che trova troppo complessa e con troppi ingredienti, ma non avendo lui vissuto in Toscana come il padre, nel suo modo di cucinare ritrova tutte le influenze e i profumi della sua vita multi-culti.

Quindi noi qui prendiamo la sua ricetta come base e, avendo solide radici italiane, ne togliamo tutti gli ingredienti che ci sembrano estranei e la riportiamo ad un livello base, intrepretandola a nostro modo. E allo stesso modo, la nostra ricetta può essere reinterpretata a piacere, in base alle radici, solide o meno, di ciascuno che legge.

Un´ultima cosa, qui sotto aggiungo i fiori del melograno, fantastici nelle loro delicata bellezza, dell`albero di Enzo, ricevuto in regalo da Paola, Fabio e Marco.

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ciao

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