La torta al farro con le cosce delle monache

Ceste piene di cosce delle monache erano il bottino che da piccola, alla fine dell`estate, zio Nardo portava sempre a casa su dal campo. Erano tante, oblunghe, scure fuori  e inaspettatamente asprigne dentro. La loro abbondanza e quel sapore non invitante facevano sì che rimanessero a lungo nella cesta e poi finissero in extremis ed inevitabilmente in marmellata. Così come inevitabilmente in marmellata finivano gli altri innumerevoli chilli di prugne più dolci e più buone, marmellata che era l`unica utilizzata durante tutto l`anno per le crostate.

Altrove l`abbondanza sfacciata di frutta non è proprio scontata e succede, in questo altrove dove ora mi trovo, che le prugne vengano celebrate ovunque con grande piacere alla fine dell`estate  e trasformate prontamente in decorazione di torte pomeridiane.

Noi di podere1959 abbiamo alcuni alberi di prugne e di cosce delle monache che in abbondanza ci regalano i propri frutti.

Per scongiurare la produzione infinita di marmellata di prugne, abbiamo deciso di regalarci una torta semplice e golosa, per una merenda sana e autoprodotta, con mandorle e farina del nostro farro .

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Ingredienti:

500 g di cosce di monache (o di prugne) lavate, snocciolate e tagliate in quarti

200 g di farina 00 e 200 g di farina di farro

180 g di zucchero

80 g di burro (più quello necessario per imburrare la teglia)

2 uova + 1 tuorlo

1 bicchiere di latte

80 g di mandorle frullate grossolanamente

1 bustina di lievito

Mescolare lo zucchero ai tuorli d’uovo e unire il burro dopo averlo sciolto.

Aggiungere le farine e continuando a mescolare unire il latte, gli albumi montati a neve, le mandorle frullate grossolanamente.

Versare l’impasto in una tortiera abbondantemente imburrata e decorarne la superficie con i quarti di prugne.

Far cuocere in forno a 180° per circa 45′.

Mi chiedo soltanto adesso perchè una parte di quell`abbondante raccolto, invece di divenire l`onnipresente marmellata, non sia stato mai, almeno parzialmente, trasformato in prugne secche, che erano il compagno segreto di nonna Anna nelle sere d`inverno, arrivato inscatolato dalla lontanissima California..

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